AISeM denuncia il “cortocircuito” del sistema delle certificazioni

AISeM, insieme alle altre Associazioni aderenti a ConFederSicurezza e Servizi (UNIV, ANIVP, ANI Sicurezza), ha inviato una nota ufficiale al Ministero dell’Interno – Dipartimento della Pubblica Sicurezza – e ad Accredia, sollevando una forte critica riguardo alle dinamiche che durante gli audit hanno penalizzato ingiustamente gli Istituti di vigilanza.

Il cuore del problema, come segnalato dai nostri Security Manager – attenti osservatori all’interno delle aziende -, risiede anche nell’approccio di Accredia, che nonostante le criticità originate dalle amministrazioni pubbliche, MIMIT e Prefetture, anziché riconoscere queste situazioni come ostacoli esterni agli Istituti, adotta un atteggiamento eccessivamente rigido. Ne consegue che non media, bensì “alimenta” il problema, attribuendo all’Organismo di Certificazione l’intera responsabilità, che viene poi scaricata sugli Istituti stessi.

Le difficoltà segnalate comprendono, tra le altre:
• la mancata convocazione delle Commissioni d’esame per la certificazione delle guardie giurate addette ai servizi di sicurezza sussidiaria, nonostante le ripetute richieste degli Istituti;
• la mancanza di controlli sugli apparati di comunicazione da parte degli Ispettorati territoriali, nonostante tempestive segnalazioni.

Secondo AISeM, questa modalità di intervento genera un vero e proprio “cortocircuito” tra normativa, prassi amministrativa e procedure di Accredia, con impatti penalizzanti sui soggetti più deboli della filiera: gli Istituti di vigilanza. Ciò mal si concilia con lo spirito della riforma del 2008 e del D.M. 115/2014, ideati per promuovere autodichiarazione e semplificazione, non per replicare il controllo formale delle Questure.

Per evitare ingiustizie e favorire una gestione più equilibrata delle criticità, AISeM propone di qualificare tali anomalie come “criticità” anziché “non conformità”, consentendo così un confronto istituzionale costruttivo senza penalizzare undici operatori che non hanno colpa delle inefficienze altrui.

Infine, AISeM sottolinea l’urgenza di un chiarimento e richiede un incontro con le amministrazioni competenti per affrontare il tema in modo costruttivo e rafforzare il sistema, evitando distorsioni che compromettano l’affidabilità della vigilanza privata.

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